La balenottera comune è il secondo animale più grande mai esistito sul Pianeta dopo la balenottera azzurra. Ha una colorazione uniforme grigio ardesia, tranne che sulla mandibola destra, che è bianca, e sul capo, che presenta delle sfumature più chiare. La forma spiccatamente idrodinamica le consente di raggiungere i 37 km/h. Il soffio è alto fino a 6 metri e al momento dell’immersione, in genere, la coda non è visibile sopra la superficie dell’acqua.
Questo grande cetaceo è l’unico misticete (cetaceo con i fanoni invece dei denti) regolarmente presente in Mediterraneo: filtra il krill spalancando la bocca, che grazie ai solchi golari può allargarsi fino a raddoppiare di volume.
Le balenottere comuni sono animali molto longevi, che possono raggiungere gli 80-90 anni di età. A differenza degli odontoceti non sono in grado di ecolocalizzare (“visualizzare” ciò che li circonda attraverso i suoni). Producono invece vocalizzazioni a bassa frequenza, intorno ai 20 Hz, non udibili dall’orecchio umano, che consentono loro di comunicare con i conspecifici anche a centinaia di km di distanza.
Le balenottere si incontrano spesso da sole, e il legame più stretto è quello fra madre e piccolo fino al momento dello svezzamento. La balenottera comune è la specie a maggior rischio di collisioni con le grandi navi, un fenomeno che rappresenta una seria minaccia per la popolazione mediterranea.
Dalla forma della pinna dorsale e dalle tacche sul suo margine posteriore; dalle sfumature biancastre sulla parte destra del capo, leggermente diverse in ogni animale.
La balenottera comune è il secondo animale più grande mai esistito sulla Terra, dopo la balenottera azzurra, e può vivere fino a 90 anni.
Alla nascita il “piccolo” è lungo poco più di 5 m e pesa 2 t. Durante i primi 6-7 mesi di vita assume giornalmente 100 l di latte materno, crescendo di circa 3 cm e 60 kg al giorno fino a raggiungere i 10-12 m e le 11-13 t.
Nel Santuario le balenottere comuni si possono spingere fino a oltre 400 m di profondità per filtrare i piccoli gamberetti di cui si nutrono.